Associazione a tutela degli epatopatici e malati danneggiati.   Tel. 800 14 86 15

 

Fuori dal coro, in virtù della pluridecennale esperienza acquisita in difesa di tante persone danneggiate gravemente da vari vaccini, abbiamo già  affermato il nostro ragionato pensiero, nei nostri articoli, nei quali concludiamo che: lo stato italiano deve indennizzare i soggetti danneggiati dal vaccino Anti-Covid.

In materia di responsabilità medica, e sanitaria in generale, una delle prime difese che ci vediamo  opporre, alle legittime ragioni risarcitorie che sosteniamo per i malcapitati pazienti, fa riferimento alla circostanza che i sanitari avrebbero osservato, nella loro condotta, le cosiddette “linee guida”.

Ma questa argomentazione/giudiziaria, come sosteniamo da anni, non esime da responsabilità.

A volte, per attingere le erogazioni economiche previste a favore della vittime di trasfusioni di sangue infetto, capita (ma non dovrebbe) che manchi la prova documentale delle praticate emotrasfusioni giacché le strutture sanitarie, depositarie, non “rinvengono” le relative cartelle cliniche.

Come noto, la cartella clinica, in caso di danno derivante da attività medica, assume un ruolo determinante in quanto essa è il diario quotidiano sullo stato di salute del paziente e delle terapie somministrate, comprese le emotrasfusioni.

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