LA SENTENZA È STATA PRONUNCIATA DAI GIUDICI DELLA CORTE D’APPELLO DI CALTANISSETTA A DISTANZA DI QUASI UN QUARTO DI SECOLO DALL’EVENTO
Danni da vaccino, dopo quasi mezzo secolo un ennese sarà risarcito dal ministero della salute per avere contratto la poliomielite dopo la vaccinazione a cui fu sottoposto quando, nel 1974, aveva appena sei mesi di vita.
Gli era stato somministrato il vaccino Sabin Opv, che avrebbe dovuto prevenire la poliomielite e che invece gliel’aveva provocata causandogli gravi problemi ad una gamba, che gli è rimasta immobilizzata. Quel vaccino fu poi sostituito, ma solo una ventina d’anni fa, con col vaccino Salk Ipv. A condannare il ministero della Salute è stata una sentenza della Corte d’Appello di Caltanissetta.
L’uomo aveva deciso di fare causa solo nel 2004 dopo che aveva letto sui giornali di un caso simile al suo.
Si era rivolto alla Atem no profit, un’associazione che ha sedi a Catania, Enna e Troina e che tutela gli epatopatici e i malati danneggiati prestando assistenza e consulenza gratuita. In primo grado, nel 2020 il Tribunale di Enna aveva accolto la domanda dell’uomo, assistito dall’avvocato Silvio Vignera, riconoscendo << il nesso di causazione>> tra la patologia e la somministrazione del vaccino Sabin Opv come <<risulta già accertato dalla Commissione medica-ospedaliera>>, che lo aveva sottoposto a visita. La sentenza ha anche confermato il principio riguardante l’epoca dalla quale decorre il termine di prescrizione del diritto, ribadendo che nel 1974 non si conoscevano, nemmeno in ambito sanitario ospedaliero, ancori casi di <<Poliomielite paralitica associata a vaccino (Vapp) come conseguenza dell’antipolio Sabin Opv. I primi casi, infatti, sono stati resi pubblici dal ministero della salute alla fine degli anni Novanta e poi tra il 1999 e il 2002 le dosi di vaccino Sabin Opv sono state sostituite con quelle del vaccino Salk Ipv.
<<È un caso esemplare – dice l’avvocato Vignera - di corretto riconoscimento di un importantissimo diritto di rilievo costituzionale. Sono molti i casi di persone sfortunate che hanno contratto e contraggono gravi malattie a causa della somministrazione di vaccini. Tanti non chiederanno mai nulla allo Stato poiché neanche sanno che possa esservi responsabilità del ministero della Salute. Invece si riescono ad ottenere congrui indennizzi nonostante gli ammalati se ne rendano conto anche dopo decenni, perché l’ordinamento giuridico fa decorrere la prescrizione di questi diritti non da quando l’ammalato scopre la patologia ma da quando si rende conto che quella malattia gli è stata provocata dal vaccino>>
Tutela degli epatopatici il paziente ha deciso di avviare la causa nel 2014 dopo l’esistenza di un caso simile al suo
DA VIALE RIBOTTA: <<ISTANZA INTEMPESTIVA>>
Con il ricorso in appello il ministero della Salute contestava <<l’intempestività della presentazione dell’istanza>>, ma i giudici della Corte nissena hanno accolto la tesi dell’avvocato Vignera e confermato la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Enna, Il ministero della Salute adesso dovrà risarcire l’uomo per il danno subito a causa della somministrazione del vaccino e il risarcimento dovrà essere calcolato stimando dovrà essere calcolato stimando il risarcimento e la pensione, considerando, ovviamente, anche i decenni di arretrati.